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Buenos Aires - giorno uno: il "martirio" e il cuore

cominciamo da questa foto.... è un po' a questo punto che ho realizzato due cose la prima (bisogni primari): ero quasi arrivato e non ero ancora uscito dal mio posto, niente passeggiata, niente bagno, niente giretto curioso su quel mega aereo, niente... la preoccupazione di scavalcare i miei due vicini era troppa (o erano loro troppo?) la signora poi era invalida, non ce la potevo fare. il mio corpo sì e quindi ho tirato dritto il tempo rimanente la seconda (bisogni di autodeterminazione) : ero quasi arrivato a Buenos Aires da non credere perché sono qui? lo scoprirete! ovviamente è un motivo pedagogico...altrimenti non avrebbe senso questo racconto di viaggio! potrei cadere facilmente nella retorica...e dire un sacco di banalità sulle cose visitate nel mio primo pomeriggio argentino ma vorrei provare a rendere anche solo un pochino quello che mi passava davanti agli occhi...e quello che i miei occhi hanno, invece, cercato.....e cercato...rubato...trafugato... sono
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non accontentarsi

a questo laboratorio non riesco a rinunciare! ogni anno organizzo per gli studenti della laurea triennale in scienze pedagogiche e dell'educazione il laboratorio "cinema ed educazione"(prevalentemente sono studenti del 2° e 3° anno) il programma varia ogni anno (film tematici, spezzoni utilizzati per presentare diversi modelli formativi, cartoni animati, cortometraggi...) e ogni anno varia anche il prodotto finale che richiedo loro in questa ultima edizione, che si è conclusa la scorsa settimana, ho chiesto loro la produzione di un cortometraggio i gruppi di lavoro sono stati creati casualmente avevano alcune parole chiave a disposizione potevano farsi aiutare da "esperti" avevano poco più di un mese a disposizione ...non era certo un'impresa facile, anzi... questi i risultati del loro lavoro Carlotta:  http://youtu.be/Etnnu1eiqLY (Beatrice Pardini, Corinne Scarso, Giuditta Trocino, Micol Costa, Barbara Bergonzini, Sharon Amore)  A tutto volo

Loris da grande farà il riavvolgitore di nastri.

nella mia idea di <pedagogico> c'è anche questo, ci sono tutte queste cose: la capacità di cogliere la casualità, la scelta di lasciarsi attraversare dai ricordi, l'incontro puro con qualcuno che ci apre la porta (la pedagogia è raccogliere e accogliere, è storia e memoria, sono io e sono gli altri) mentre varcavo il cancelletto ed iniziavo a scendere le scalette per andare nella sala giochi (ma vi giuro che è qualcosa di più di una sala giochi) di una bellissima casetta di una bellissima famiglia di amici, non avrei davvero pensato di tornare indietro di venticinque-trentanni sapevo cosa mi aspettava ma forse non ero pronto (o non volevo esserlo ;-) sono arrivato in fondo e ho ritrovato questi bambini c'era il campo verde, c'era Andrea e c'era Alberto, c'erano le squadre ordinate nel mobile, i palloni che si spaccavano a metà quando cadevano per terra producendo quel rumore sordo che fanno le cose che si rompono, c'era la colla di

e quando alla fine capisci che non succederà mai un poco ti dispiace...

la sensazione spesso è quella (ma non lo dico con compiacimento, giuro, spiace anche a me!) li vedi lavorare a lezione, nei gruppi, durante il laboratorio, ti sembra quasi di sentire il loro lavoro anche a distanza lavorano dopo e nonostante tu li abbia stroncati e incoraggiati, delusi e rincuorati, non per il voto, perché oramai sono andati oltre: ci credono credono che fare una cosa bella sia anche nelle loro possibilità e nel loro concetto di bellezza speri ci sia tutto quello che Renza (la loro prof!) e tu (io!) siete riusciti fargli "suonare dentro"... l'estetica, la didattica, l'educazione, l'amicizia, il voler bene alle cose che si fanno, la cura del dettaglio, l'importanza dell'idea, di un'idea... e in due giorni, in 40 minuti, tutto sembra svanire, tutto il lavoro di un mese sembra venire meno ti prepari carichi la pen-drive, esponi il merchandising, affiggi le locandine fai una bella esposizione corale ti applaudono ti apprezzano

ma première fois...

ormai ci dovrei essere abituato... le cose accadono, punto e basta non puoi sempre pianificarle, prevederle, desiderarle... forse basta solo aspettarle e prima o poi accadono il 25 settembre il mio collega e amico francese Michel Floro mi invita formalmente a nome dell'Observatoire des Quartiers Sud de Marseille a tenere un seminario presso di loro a Marsiglia.... ... ... e l'11 novembre parto alla volta di Aix-en-Provence...direzione Institut Universitaire de Formation des Maitres de l'académie.... e così è cominciata la mia prima esperienza francese...che mi ha regalato: a) una cena in famiglia Floro (con annessi studenti svizzeri e svedesi e con piatti deliziosi!) b) una lezione di master che mi ha fatto capire la differenza tra una lezione preparata ed una improvvisata c) un seminario (il mio seminario "Quand le territoire fait l'école") che mi ha impegnato come non mai.....che fatica e che bellezza pensare (pur se non benissimo)

opportunità e dono

oggi mi regalo una foto che ha un significato particolare è  un esempio la scoperta di un talento una porzione di ascolto che ci fa scoprire desideri e passioni un esercizio creativo a supporto del pensiero pedagogico ringrazio di cuore Valentina Mazza, studentessa del laboratorio di "didattica degli eventi culturali" per avermi regalato una sua foto, per averla condivisa con i suoi compagni e compagne di corso, per averla usata nei suoi progetti...non esiste voto in trentesimi che possa rendere giustizia la fotografa è Valentina Mazza la modella è Chiara Savio il sito internet di Valentina è  http://attimieterni.blogspot.it/

"nel buio"...conoscersi!

potrebbe essere confusa con un bieco tentativo di risultare accattivante o alternativo ma la scelta di dedicare un momento informale e sereno agli studenti del corso di progettazione è un bisogno che devo soddisfare lo scorso anno eravamo andati a vedere la bellissima mostra di Steve McCurry http://www.palazzoducale.genova.it/naviga.asp?pagina=78786 quest'anno, il giorno dopo l'ultima lezione, mi sono "dato appuntamento fuori"... un bellissimo appuntamento "al buio" http://www.dialogonelbuio.genova.it ho scelto la visita a "dialogo nel buio" per molti motivi. vorrei condividerne due: per sostenere le attività dell'istituto chiossone e della cooperativa solidarietà e lavoro perché avevo bisogno di lasciare ai miei studenti del secondo anno un'emozione forte, quasi estrema per certi versi. la sensazione dello smarrimento, della fiducia, del perdersi e del ritrovarsi, della scoperta. ero alla ricerca di una esperienza educativa come